Anche se il discorso della vittoria di Biden risale quasi a due settimane fa, tutti ci siamo resi conto che non si volterà pagina tanto facilmente. L’attuale presidente Donald Trump ha già avviato una serie di azioni legali e, in ogni caso, ha tempo fino al 20 gennaio per lasciare la Casa Bianca. Senza dubbio, i media continueranno a lungo a pubblicare articoli e servizi su queste complicate elezioni: cerchiamo quindi di analizzarne la terminologia e capire quando i media italiani sono caduti nei tranelli linguistici dei falsi amici.
Anche se il discorso della vittoria di Biden risale quasi a due settimane fa, tutti ci siamo resi conto che non si volterà pagina tanto facilmente. L’attuale presidente Donald Trump ha già avviato una serie di azioni legali e, in ogni caso, ha tempo fino al 20 gennaio per lasciare la Casa Bianca. Senza dubbio, i media continueranno a lungo a pubblicare articoli e servizi su queste complicate elezioni: cerchiamo quindi di analizzarne la terminologia e capire quando i media italiani sono caduti nei tranelli linguistici dei falsi amici.
Innanzitutto, fino a prova contraria, Joe Biden è diventato President-elect; la figura del Presidente eletto, noto anche con l’acronimo PEOTUS, è distinta da quella di POTUS, ossia President of the United States, proprio per il fatto che fino a gennaio inoltrato Trump sarà ancora Presidente degli Stati Uniti d’America. Anche la First Lady ha il suo acronimo, FLOTUS, ovvero First Lady of the United States. La nuova inquilina della Casa Bianca sarà Jill Biden che, pur avendo un passato da modella come Melania Trump, non potrebbe essere più diversa dall’attuale First Lady, tanto da essere già stata soprannominata professor FLOTUS o doctor FLOTUS, in quanto insegnante da oltre 20 anni. E pare intenda continuare a lavorare.
Il trasloco dei Trump si concluderà in occasione dell’Inauguration Day del 20 gennaio, infelicemente tradotto da molte testate come Giorno dell’inaugurazione. Fuori dal contesto delle elezioni, questa traduzione potrebbe anche avere un senso ma, in questo caso, si può “inaugurare” una persona? Altre testate parlano di giuramento per riferirsi all’inauguration, ma questa soluzione è poco precisa dato che il giuramento è solo una fase della cerimonia. La traduzione corretta, invece, è Giorno dell’insediamento, come conferma anche la Treccani (“la cerimonia d’insediamento del nuovo presidente”).
Sicuramente non saranno sfuggite a molti le pesanti accuse lanciate da Trump al suo avversario, tanto che i tweet del Presidente in carica sono accompagnati da un disclaimer di Twitter:
“This claim about election fraud is disputed.”
Purtroppo molte testate italiane hanno parlato di frode elettorale per riferirsi più semplicemente alle accuse di brogli. Inoltre, in altri contesti, fraud indica perlopiù la fattispecie di truffa o condotta fraudolenta, che non sempre si può tradurre con frode. Ad ogni modo, Trump e i suoi sostenitori ritengono che il sistema dei mail-in ballot sia stato la principale causa di questo conteggio errato, dato che il sistema dei voti per corrispondenza o posta sarebbe inadatto a garantire la segretezza e la personalizzazione del voto.
Inoltre, nel momento in cui scriviamo, Trump non ha ancora riconosciuto ufficialmente la vittoria di Biden. Il termine concession e il verbo to concede, usati per indicare la presa d’atto della sconfitta, sono stati tradotti, persino da testate autorevoli, con i termini “concessione” / “concedere la vittoria”. Lo spiega molto chiaramente la terminologa Licia Corbolante:
“Nel contesto delle elezioni americane è prassi che la presa d’atto della sconfitta avvenga con una telefonata al vincitore seguita da un discorso (concession speech) in cui il presidente uscente ringrazia i propri elettori e rivolge parole di cortesia al nuovo presidente.”
Una panoramica dei contenuti e dello stile dei concession speech precedenti dimostra ancora una volta quanto la comunicazione di Trump abbia rotto con gli schemi e le consuetudini del passato. Trump lo pronuncerà prima o poi? Il New York Time lo esorta –It’s hard to concede. But voters have spoken – anche con un video dai contenuti ironici.
I media italiani scrivono spesso, e non solo nei periodi di campagna elettorale, dell’Amministrazione Bush, Obama, Trump e d’ora in poi Biden. Come avrete già immaginato, nell’inglese USA il termine Administration è utilizzato per indicare il governo guidato da un determinato presidente. Ormai questa traduzione è talmente attestata da non essere più considerata scorretta ed è stata accolta definitamente. Government, invece, ha un significato più ampio e comprende non solo il potere esecutivo ma anche quello legislativo e giudiziario. Infine, un calco ormai ampiamente accettato in italiano (ma sicuramente ne potremmo citare tanti altri) è quello di Dipartimento (Department in inglese), un’istituzione sostanzialmente è equiparabile al nostro Ministero. Lo conferma anche la Treccani, che nella sua enciclopedia alla voce “dipartimento” riporta:
“Struttura organizzativa di primo livello, finalizzata ad assicurare l’esercizio organico e integrato delle funzioni di un ministero.”
Infatti, parlare di Amministrazione USA e relativi Dipartimenti non stupisce più nessuno. Chissà se col tempo altri calchi usati dai media entreranno nel nostro vocabolario abituale: il ricambio lessicale non è di certo un fenomeno arrestabile.
Forte di un’approfondita conoscenza linguistica e culturale, il team di traduttori di Arkadia Translations presta sempre attenzione a non cadere nei tranelli linguistici dei falsi amici e dei calchi per fornire ai propri clienti testi comprensibili e corretti nel loro contesto d’uso.