Con il ricordo ancora vivido dell’edizione 2015 che abbiamo ospitato “in casa” a Milano, parliamo oggi del prossimo appuntamento con l’Expo, manifestazione di interesse e portata mondiali che attira ogni cinque anni milioni di visitatori in-situ e un numero incalcolabile di “visitatori” digitali attraverso l’imponente infrastruttura digitale dell’evento.
L’inizio dell’Expo 2020 a Dubai era previsto per la seconda metà del 2020, ma a causa della crisi sanitaria è stato posposto al 1° ottobre 2021 con una decisione resa pubblica per la prima volta il 4 maggio sulla pagina web ufficiale dell’evento.
Nonostante il fatto che, come era prevedibile, la somministrazione dei vaccini non stia procedendo in maniera ugualmente liscia e spedita per tutti i paesi, siamo ormai a soli sette mesi dall’inizio dell’evento e gli organismi partecipanti hanno ricominciato a scaldare i motori, consci che in un modo o nell’altro stavolta la manifestazione avrà luogo davvero.
Le premesse fanno comunque ben sperare se guardiamo agli investimenti pubblici e privati che gravitano attorno a questa edizione dell’Esposizione Universale, e in generale, alla quantità di novità che comporta, ivi comprese significative sfide logistiche ed organizzative: è la prima volta che l’Expo si svolge in un paese del Medio Oriente e quindi è stato necessario ripensare molti meccanismi.
Dal punto di vista linguistico, quello che più ci interessa, l’ossatura dell’ecosistema digitale di Expo 2020 si basa sulla sua pagina web ufficiale, che è offerta in sei lingue, oltre ovviamente all’arabo:
Sappiamo fin troppo bene quanto sia difficile per le società che organizzano un evento di questa portata trovare, selezionare e collaborare con i giusti partner per la traduzione della comunicazione, ma il caso di Dubai 2020 dimostra come la cosa sia possibile.
Non solo, ciò testimonia anche la criticità di un aspetto dell’attività di traduzione su cui noi insistiamo spesso coi nostri clienti: l’importanza della pianificazione. Basti pensare che gli enti responsabili di Dubai 2020 avevano posto le basi di questa operazione prima ancora che Milano 2015 iniziasse.
Tanto dal punto di vista economico quanto da quello linguistico e culturale, la prossima Esposizione Universale potrà essere la ciliegina sulla torta per gli Emirati Arabi Uniti e Dubai in particolare. Da anni promuovono come proprio punto di forza il fatto di aiutare a connettere individui e società sparsi ai quattro angoli del mondo, sia al proprio interno, sia ponendosi come hub di trasporti di rilevanza mondiale.
È lo stesso direttore in carica di Expo 2020, Reem Al Hashimi, a corroborare questa tendenza con i relativi numeri: «La Cina e l’India, nostri principali partner commerciali e gli scambi commerciali con l’Africa sono aumentati del 600% dal 2000. Stiamo creando nuove relazioni commerciali con l’America Latina, oltre ai nostri rapporti con oltre 220 paesi. Gli Emirati Arabi Uniti inoltre abbracciano più di 200 nazionalità e culture».
Insomma, una storia di successo che testimonia l’importanza di essere attivi e propositivi nel panorama internazionale, qualità che speriamo sempre più aziende nostrane riescano ad adottare quanto prima. Noi di Arkadia siamo al fianco dei professionisti italiani e facciamo ogni giorno del nostro meglio per essere per loro il partner giusto nella gestione della presenza fisica e online in varie lingue.