Gli Stati Uniti vantano la capacità unica di ospitare eventi ed ecosistemi dove si incontrano cultura e business e arte. Sulla base dei dati demografici ed economici degli ultimi anni, uno degli esempi meglio riusciti è sicuramente South by SouthWest, un mega-evento che ha come scopo dichiarato quello di “Aiutare persone creative a raggiungere i loro obiettivi”.
SXSW, acronimo di South by Southwest, è caratterizzato ogni anno da qualche migliaio di eventi che spaziano dalle conferenze più tradizionali a première di film, show musicali, esposizioni di gaming, una fiera commerciale e più di 300 party ufficiali. E i numeri sono da capogiro quando si guarda ai risvolti economici: 339,6 milioni di dollari generati dalla copertura media e 182,1 milioni dai partecipanti paganti.
Oltre a essere, come evidenziato, un punto di incontro di iniziative artistiche e commerciali, è anche un esempio di convergenza di diverse forme di arte che da sempre ha incoraggiato la partecipazione delle iniziative più disparate nei campi del cinema, del cortometraggio, della videografica e della musica.
Nel 2019, esponenti provenienti da ben 106 paesi e attivi nei settori professionali più in voga vi hanno partecipato, a conferma della natura internazionale dell’evento che ormai da anni ospita un centinaio di personaggi con provenienze diverse. Insomma, un evento di quelli da segnare in rosso sull’agenda per chi opera nell’ambito del business, e non meno per chi lavora nel settore della traduzione.
Non c’è dubbio che a livello linguistico l’inglese la faccia da padrone e che non potrà che essere così anche in futuro dal momento che l’evento è organizzato negli Stati Uniti e che questa è la lingua internazionale delle principali forme d’arte che vi partecipano, come cinema e musica. Del resto, considerata la natura internazionale del festival sarebbe impossibile concepire un impianto multilinguistoco in grado di soddisfare tutte le esigenze.
Internazionalità e multilinguismo sono quindi i tratti principali dell’evento.
I media internazionali che ogni anno forniscono la copertura dell’evento superano con continuità i 20 paesi di appartenenza, di cui “La Nazione” ha fatto parte fino al 2018. Tra i creator, segnaliamo che i musicisti coinvolti in performance live durante SXSW 2019 (??) provenivano da ben 62 paesi diversi e l’edizione del 2021 non sarà da meno, con nomi internazionali quali Francisca Valenzuela dal Cile, il trio Grrrl Gang dall’Indonesia, il gruppo Jealous da Israele e Germania, Astrid Sonne dalla Danimarca, solo per menzionarne alcuni dai quattro angoli del mondo. E il cinema segue a ruota con 45 paesi rappresentati tra produzioni o ruoli di spicco.
L’edizione 2021 si sposterà ovviamente online aprendo nuove opportunità a chi si occupa di mediazione linguistica e traduzione, tra sottotitolaggio e materiale promozionale, e in generale, ancor maggiore copertura internazionale considerato che non sussistono più i limiti fisici e geografici che hanno sempre caratterizzato SXSW.
In conclusione, da professionisti della traduzione prestiamo sempre grande attenzione alla manifestazione e consigliamo a colleghi e collaboratori di fare altrettanto. L’interesse e il giro d’affari che SXSW genera fanno capire che le attività creative e promozionali che lo caratterizzano vanno ben oltre i 5 giorni degli eventi programmati, trasformandolo a detta di molti in una delle occasioni di networking più importanti del mondo.