Con la crisi portata dal coronavirus, i giornali hanno ricominciato a scrivere dei cosiddetti diritti speciali di prelievo o DSP, forse non tanto noti al lettore italiano; il 23 agosto scorso, ad esempio, il Fondo Monetario Internazionale ha erogato DSP per ben 650 miliardi di dollari a tutti gli Stati aderenti, “la più grande operazione di distribuzione mai organizzata dal Fondo, che sostanzialmente triplica (da 286 a 936 miliardi) l’ammontare in dollari di DSP a disposizione dei governi”.
Spesso noti anche con l’acronimo inglese SDR (da Special Drawing Right), i DSP non sono una valuta vera e propria, ma rappresentano il diritto di acquisire freely usable currencies, ossia valute liberamente utilizzabili, detenute nelle riserve ufficiali dei paesi membri. Attualmente le valute sono cinque: dopo dollaro USA, euro, yen e sterlina inglese, dal 2016 il paniere include anche il renminbi cinese. Nello specifico, l’FMI definisce con precisione il concetto di “liberamente utilizzabile”:
A “freely usable” currency is defined in the IMF’s Articles of Agreement as a member’s currency that the Fund determines is, in fact, widely used to make payments for international transactions, and is widely traded in the principal exchange markets.
L’obiettivo statutario del Fondo Monetario Internazionale è la promozione della stabilizzazione delle relazioni monetarie e finanziarie internazionali. In periodi di crisi, l’utilizzo dei DSP mira a rassicurare i mercati finanziari del fatto che la banca centrale nazionale può avere accesso a liquidità in valuta estera senza vendere asset di riserva sui mercati valutari. Ma gli strumenti di supporto finanziario utilizzati dall’FMI non si limitano all’erogazione dei DSP: vediamone alcuni e soprattutto scopriamo come sono conosciuti in italiano.
L’Accordo di stand-by, noto anche con l’acronimo ASB (dall’inglese Stand-by arrangement o SBA) è uno degli strumenti di più lunga data del Fondo, essendo stato costituito nel giugno del 1952 e poi aggiornato nel 2009. Lo strumento è finalizzato ad aiutare i paesi a risolvere temporanei squilibri della balance of payments, ossia la bilancia dei pagamenti. Lo strumento è a disposizione di mercati emergenti e sviluppati. Non ha invece una traduzione consolidata lo strumento denominato Stand-By Credit Facility (SCF), ormai conosciuto anche in italiano con la terminologia inglese. Utilizzato dai paesi emergenti, di recente ne è stata valutata l’adozione insieme all’ASB a favore del Senegal. Diverso invece è il Policy Coordination Instrument (PCI) a cui si fa cenno nell’articolo, in quanto si tratta di uno strumento non finanziario. Come risulta evidente, però, gli strumenti adottati dall’FMI sono noti anche in Italia con la denominazione inglese, citiamo ad esempio l’Extended Credit Facility (ECF), lo Staff Monitored Program (SMP), la Precautionary and Liquidity Line (PLL), ecc. Alcuni strumenti, benché conosciuti in inglese, sono talvolta utilizzati anche con qualche versione italiana. L’Agevolazione ampliata di credito dell’FMI è la traduzione UE abbastanza consolidata di Extended Fund Facility (EFF); Exogenous Shocks Facility è talvolta reso come strumento di protezione dalle variabili esogene dell’IMF ma non si può di certo parlare di una traduzione consolidata (da notare poi l’acronimo inglese IMF, che sarebbe da evitare, al posto di FMI). Si trovano inoltre citate la linea di credito flessibile dell’FMI e lo strumento di finanziamento rapido rispettivamente per Flexible Credit Line (FCL) e Rapid Financing Instrument (RFI), ma in entrambi i casi sembrano più traduzioni di comodo che versioni ufficiali; pertanto bisognerebbe scoraggiarne l’uso se non affiancato dall’inglese. L’emergency assistance dell’FMI è invece quasi ovunque tradotto come assistenza di emergenza, e si riferisce all’attività del Fondo rivolta ai Paesi interessati da calamità naturali o reduci da conflitti.E questi sono solo alcuni degli strumenti più utilizzati dal Fondo Monetario Internazionale, naturalmente consultabili sul sito ufficiale https://www.imf.org. I traduttori specializzati di Arkadia Translations usano questo e altri strumenti per verificare la traduzione più consolidata della terminologia finanziaria, sempre tenendo conto del destinatario finale del documento. Se per un pubblico non specializzato può essere più opportuno utilizzare una traduzione trasparente come “agevolazione ampliata di credito”, gli investitori professionali preferiranno di certo l’inglese Extended Fund Facility, in quanto rimanda immediatamente a un preciso strumento. Affidarsi a traduttori esperti è sempre una garanzia per la propria comunicazione finanziaria.