Il periodo pandemico, che ha coinvolto e modificato le nostre abitudini di vita negli ultimi tre anni, ha inciso molto anche sul lavoro degli interpreti.
Si tratta di un cambiamento che ha mutato il loro metodo di lavoro e che li ha costretti a reinventarsi anche grazie all’aiuto della tecnologia.
Ma è stato fatto di tutto anche per tutelare la loro salute?
Il 23 giugno 2022, l’Assemblea Generale Congiunta degli interpreti dell’UE, ha votato all’unanimità per interrompere l’interpretariato da remoto.
La decisione è stata presa in seguito all’indifferenza con la quale erano state trattate le denunce delle loro condizioni di lavoro.
Attraverso numerosi messaggi pubblici, gli interpreti avevano fortemente segnalato le loro preoccupazioni per le condizioni di salute a causa di danni uditivi riportati da numerosi colleghi, uso di microfoni scadenti, mancato rispetto delle linee guida da parte degli altoparlanti da remoto ed altro ancora.
Secondo Amy Brady e Martin Pickles, interpreti delle Nazioni Unite a Ginevra, le piattaforme di interpretariato simultaneo a distanza (RSI) e le periferiche (ad esempio microfoni, auricolari, cuffie) non producono sempre una qualità sonora sufficientemente elevata per gli interpreti. E in più occasioni la qualità del suono risulta inferiore alle norme ISO pertinenti e può danneggiare l’udito.
Per mitigare qualsiasi potenziale impatto sulla salute degli interpreti, il Dipartimento per l’Assemblea Generale e la Gestione delle Conferenze (DGACM), a seguito di consultazioni con la Divisione di Gestione Sanitaria e Sicurezza e Salute sul Lavoro (DHMOSH), ha deciso di ridurre il numero di riunioni che gli interpreti devono tenere (da sette a cinque in una settimana) e la loro durata (da tre a due ore).
Nonostante questi primi risultati, alcuni interpreti, in particolare quelli del Parlamento Europeo, stanno ancora scioperando per chiedere migliori condizioni di lavoro, con tecnologie adatte per l’interpretazione a distanza.
Noi non abbiamo dubbi sul fatto che l’interpretariato a distanza sia una strada percorribile: è una soluzione ecologica, in grado anche di dare l’opportunità di poter accettare più lavori e di migliorare l’equilibrio tra vita lavorativa e personale. Bisogna, però, garantire tutte le condizioni affinché gli interpreti possano svolgere efficacemente e in piena sicurezza il loro lavoro, soprattutto se da remoto.