Star Wars (“Guerre stellari”) è un classico del cinema fantasy che dal 1977 affascina gli adulti e i bambini di tutto il mondo.
Il 4 maggio è stato scelto come giornata in cui si celebra lo Star Wars Day a causa del gioco di assonanze in lingua inglese tra “May the Force be with you” (“Che la Forza sia con te”), frase iconica della saga, e “May the fourth be with you” (“Il 4 maggio sia con te”).
Abbiamo colto questa occasione per esplorare l’universo linguistico che orbita attorno all’opera fortunata di George Lucas.
Ecco i risultati delle nostre ricerche intergalattiche.
Le lingue
- Le lingue aliene di Star Wars non seguono regole grammaticali precise e non dispongono di sintassi o vocabolario, a differenza di quanto avviene nel Signore degli Anelli. I suoni di queste lingue sono puramente evocativi e hanno l’obiettivo di creare atmosfera.
- L’huttese è la lingua più parlata in Star Wars e si ispira al quechua – lingua ufficiale dell’impero inca, utilizzata ancora oggi da circa sette milioni e mezzo di persone. L’huttese viene parlato da molti personaggi della saga, tra cui Jabba the Hutt.
- Il jawaese, parlato dal popolo dei Jawa, si ispira a diverse lingue africane – in particolare lo zulù. Il nome Jawa, invece, deriva dal più antico insediamento protourbano in Giordania, risalente a 5.000 anni fa.
- L’ewokese, parlato dagli Ewok, mescola svariate parole prese in prestito da mongolo, tibetano, nepalese e calmucco (lingua di una zona sud-occidentale della Russia). Il nome Ewok si riferisce invece alla tribù indigena dei Miwok, originari della California settentrionale.
Gli adattamenti
Ma ora parliamo dei primi adattamenti. Negli anni ’70 si era ancora estranei all’utilizzo spropositato di inglesismi, perciò il lavoro di adattamento dei nomi propri rappresentò una vera e propria sfida. La maggioranza del pubblico non avrebbe potuto comprendere i giochi di assonanza e avrebbe fatto fatica a riprodurre, per esempio, alcune pronunce. Ecco alcuni esempi:
- Inizialmente la protagonista femminile doveva chiamarsi Leia, ma la pronuncia di questo nome suonava un po’ forzata a causa dello iato formato da tre vocali consecutive. Si pensò dunque di inserire una consonante in più, una “l”, ottenendo così “Leila”.
- Il protagonista maschile Han Solo divenne per il Belpaese “Ian Solo”, omettendo la “h” aspirata, difficilmente riproducibile dal pubblico italiano.
- R2-D2 è il nome dell’unico droide che ha memoria di tutti gli avvenimenti della saga. Con il tentativo di “umanizzarlo”, gli sceneggiatori hanno scelto un nome che pronunciato in inglese presenta un’assonanza con il nome “Arthur”. Al fine di mantenere una certa coerenza con l’idea originaria dell’autore, per l’italiano si optò per C1-P8 che aveva assonanza con “Gianni” (C1) e “Pinotto” (P8), il famoso duo comico statunitense.
Star Wars nasconde molti spunti interessanti per i linguisti specializzati nell’adattamento audiovisivo. Le aspettative del pubblico possono essere facilmente disattese, ma ricordiamo che l’adattamento non è altro che un tentativo di tradurre il più fedelmente possibile i contenuti linguistici di un’opera straniera, lasciando invariato il messaggio originale. L’essenza linguistica di Star Wars, che è ricca di giochi di parole e assonanze, non potrebbe mai essere resa per intero nella nostra lingua.